Interior Designer e Partita IVA: è necessaria per svolgere l'attività?

Sei un interior designer e stai pensando di aprire la partita IVA per metterti in proprio?

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In questo articolo troverai una guida completa riguardante l’Interior Designer e Partita IVA 

Se non l’hai ancora fatto, ti consigliamo di leggere il nostro articolo su come diventare interior designer, quali sono le competenze richieste e quali percorsi formativi intraprendere.

Interior Designer e Partita IVA: introduzione

Gli interior designer sono professionisti specializzati nella progettazione e nell'arredamento degli interni di edifici residenziali e commerciali. In Italia, per esercitare questa professione è necessario aprire una partita IVA, ovvero un numero di identificazione fiscale assegnato dall’Agenzia delle Entrate. Questo articolo esplorerà in dettaglio cos’è la partita IVA, i regimi fiscali disponibili, come aprirla e gli obblighi fiscali e amministrativi per gli interior designer in Italia.

Interior Designer e Partita IVA: da dove iniziare?

La partita IVA è un numero di identificazione fiscale assegnato ai soggetti che svolgono attività economica in modo professionale e autonomo. Per chi vuole lavorare come libero professionista o imprenditore individuale, aprire una partita IVA è un passaggio obbligato. Gli interior designer possono scegliere se aprire una partita IVA come lavoratori autonomi o come imprenditori individuali.

Regime fiscale per gli interior designer

Gli interior designer possono scegliere tra diversi regimi fiscali:

  1. Regime ordinario: È il regime di default, con aliquote fiscali progressive fino al 43% e la necessità di tenere una contabilità ordinaria.
  2. Regime dei minimi: Per chi ha ricavi annui fino a 30.000 euro, con un’aliquota agevolata del 5% e contabilità semplificata.
  3. Regime forfettario: Per ricavi annui fino a 65.000 euro, con aliquote fisse basate sull’attività e contabilità semplificata.
Regime fiscaleRequisitiAliquotaContabilità
OrdinarioNessun requisitoAliquote progressive fino al 43%Ordinaria
MinimiRicavi fino a 30.000 euro5%Semplificata
ForfettarioRicavi fino a 65.000 euroAliquote fisse in base all’attivitàSemplificata

Interior Designer e Partita IVA: come aprirla e codice ATECO

Per aprire una partita IVA, gli interior designer devono iscriversi al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio competente, presentando documenti come una fotocopia del documento d’identità e dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà. Successivamente, devono compilare il modello AA9/12 e presentarlo all’Agenzia delle Entrate, sia in ufficio sia online. Inoltre, è necessario iscriversi all’INPS e all’INAIL per il versamento dei contributi previdenziali e assicurativi. Il codice ATECO consigliato è il 74.10.90.

Interior Designer e Partita IVA: obblighi fiscali

Una volta aperta la partita IVA, gli interior designer devono registrare i propri incassi e pagamenti utilizzando il modello F24 e rispettare gli obblighi fiscali previsti dalla legge, come il versamento delle imposte sui redditi e dei contributi previdenziali entro i termini stabiliti. Devono inoltre versare l’IVA sui servizi e beni venduti e trattenere le ritenute alla fonte sui compensi percepiti dai clienti.

Interior Designer e Partita IVA: contabilità

Gli interior designer devono tenere una contabilità ordinaria, che include i seguenti registri:

  • Registro delle fatture emesse
  • Registro delle fatture ricevute
  • Libro giornale
  • Libro degli inventari

I regimi dei minimi e forfettario prevedono una contabilità semplificata.

Interior Designer e Partita IVA: altri obblighi

Oltre agli obblighi fiscali, gli interior designer devono rispettare normative in materia di sicurezza sul lavoro, igiene, privacy e protezione dei consumatori, soprattutto se operano online.

Aprire una partita IVA è essenziale per esercitare la professione di interior designer in modo autonomo e professionale. È importante scegliere il regime fiscale più adatto, tenere una contabilità ordinata e rispettare tutti gli obblighi fiscali e amministrativi. Per ulteriori dettagli, è consigliabile consultare un commercialista o un consulente fiscale.

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